I francobolli sono probabilmente gli oggetti da collezione per eccellenza e con la diffusione del web questi sono divenuti ancora più popolari e “virali”. Anche gli esemplari italiani si rivelano e continuano ad essere molto considerati, essendo stato il nostro paese da sempre un enorme fornitore di pezzi oltre che belli esteticamente, dal grande valore.
Il valore di un francobollo infatti nominalmente è riportato da quanto scritto sul suo lato, ma nell’ambito collezionistico entrano in gioco altri fattori ugualmente molto impattanti ed importanti in modo specifico nella loro rarità, le informazioni legate al contesto storico ed allo stato di conservazione, che identificano quelli di maggior valore. Quali sono i francobolli italiani più costosi?
Filatelia italiana
Nel corso della lunga ed anche a tratti travagliata storia italiana, la filatelia ha evidenziato tantissimi esemplari, che per motivi anche molto diversi tra di loro, hanno conseguito un successo presso gli appassionati anche pochi anni dopo la loro limitata diffusione. Non tutti appartengono alla stessa epoca, anzi alcuni sono decisamente “distanziati”.
Non per forza i più famosi sono i più rari, ciò è indicativo in quanto il più noto francobollo Italiano, il noto Gronchi Rosa pur essendo molto popolare non rientra neanche tra la top 5 di quelli che costano di più. La classifica è costantemente modificabile a seconda del contesto e dalle tendenze ma resta comunque di alto livello come vedremo.
I pezzi da cercare
A partire dai francobolli più antichi del Regno d’Italia come quelli recante il volto di Vittorio Emanuele II, nella serie comprensiva di due francobolli dal colore e valore diverso (blue e arancione, da 10 e 20 centesimi rispettivamente) del 1877 che valgono fino a 4000 euro cadauno se nuovi e non utilizzati fino ad esemplari ancora più rari:
- I francobolli del Regno di Sardegna come quelli del 1851 costituiti da 3 pezzi possono valere singolarmente da circa 6000 euro fino a 14 mila euro per l’esemplare da 40 centesimi (anche in questo caso è presente il volto di Vittorio Emanuele II
- I francobolli “Testa di Mercurio” del Regno Lombardo-Veneto sono rarissimi, il pezzo da 3 centesimi vale fino a 1000 euro ma gli esemplari da 1,50 lire possono arrivare quasi a 100 mila euro
Oltre a questi altri pezzi decisamente unici o quasi come il Garibaldino detto Mezzo Tornese, creato per la prima gestione del nuovo corso del Regno delle Due Sicilie dopo l’arrivo di Garibaldi, sostanzialmente è un francobollo del Regno delle due Sicilie modificato in un colore diverso e dalla presenza di una T al posto della G, che oggi vale fino a 150.000 euro.
Il francobollo di questa serie originale, dal colore rosso ambrato, vale di meno ma riesce comunque a toccare i 35 mila euro se è nuovo, in quanto in entrambi i casi come per quello precedente (definito della “dittatura” e sostituito da un modello ancora diverso successivamente) ha costituito una emissione estremamente amata dai collezionisti perchè difficile da trovare integra.