Vecchie schede telefoniche: ecco quali valgono più di tutte

C’è una mania che impazza da qualche tempo, anzi potremmo dire da decenni; e riguarda nello specifico la collezione delle schede telefoniche. In realtà, chi le ha usate e conosciute, sa perfettamente come fosse già a quel tempo molto diffusa la tendenza di andare alla ricerca di queste schede per conservarle dentro dei raccoglitori creati ad hoc.

Nel caso nostro, ci interessa capire anche che valore hanno raggiunto con il passare del tempo e andare a valorizzare ulteriormente il carico di importanza che si dà alle schede telefoniche più rare. Ecco quindi che analizzeremo perché è così attraente collezionarle e come fare per iniziare, al fine di creare una raccolta di schede telefoniche all’ultimo grido, ma comunque vecchie e ricche di valore.

Perché piacciono tanto le schede telefoniche

Negli anni ’70 l’Ente di Stato si trovò a prendere una decisione in merito alla scelta se continuare a usare i gettoni telefonici per telefonare dalle cabine pubbliche oppure optare per le schede telefoniche. Queste ultime promettevano guadagni più certi, alla luce dei continui furti incontrollati alla cabine telefoniche, che venivano letteralmente scassinate dai ladri, ed erano anche molto più pratiche, perché non pesavano come un grosso quantitativo di gettoni in tasca.

A questo, fa riferimento il fatto che ben presto queste schede telefoniche furono caratterizzate da affascinanti rappresentazioni, in grado di raccontarci spaccati diversi della nostra quotidianità, ma non solo. Diventavano sempre più sensazionali, sempre più pratiche, sempre più diffuse. E si creavano delle vere e proprie collezioni, come quella delle uova di Pasqua, composta da tre schede telefoniche, che sul recto, messe una sotto l’altra, avrebbe reso l’idea di una raffigurazione di uova davvero unica.

Ma come valutare una vecchia scheda telefonica?

Il nostro inizio è fissato negli anni ’70 grazie alla SIP e termina nel 2018 quando Telecom Italia decise di non emettere più le schede telefoniche. Il mondo del collezionismo incrementò di intensità proprio a partire da quell’anno, anche se già aveva portato a livelli mai conosciuti l’interesse di moltissimi utenti, che negli anni avevano davvero raccolto e messo insieme raccolte interessantissime. Ma come valutare una scheda telefonica vecchia?

  • valore facciale, ovvero il taglio
  • stato di usura
  • tiratura
  • produttore
  • la presenza del triangolino in alto, per stabilire se scheda sia stata usata oppure no
  • errori di stampa o di grafica

Tutti questi dettagli, che più o meno corrispondono a qualunque valutazione viene fatta sugli oggetti da collezione, è anche importante per determinare il valore collezionistico di questi rettangolini, che nel corso di tutti questi anni, più di 50 anni, sono stati davvero determinanti per arricchire e rendere operosa la comunicazione telefonica. Si tenga anche presente che, una volta terminata la loro funzione, le schede telefoniche restavano praticamente inutilizzate.

Una vecchia scheda telefonica, quindi, ha valori molto difficili da poter stabilire con chiarezza, perché non si può assolutamente definire quanto possano davvero valere se non si analizzano tutti i dettagli sopra menzionati. Ovviamente, tenete conto di tutto questo ma anche del valore affettivo che lega i collezionisti al ricordo di quando queste schede erano davvero il solo mezzo di comunicazione sicuro che si conosceva.

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