300.000 euro per questa moneta da 20 centesimi, ecco quale devi cercare

Ottenere una cifra pari a 300.000 euro per una moneta seppur rara da 20 centesimi ci può sembrare il più classico dei “raggiri” diffusi anche grazie al web, anche se le monete in genere sono affare di contesti molto radicati ed è abbastanza facile ottenere il valore giusto in caso di moneta davvero rara. Questi 20 centesimi di lire sono molto antichi e possono valere davvero tanto.

I 20 centesimi di lira sono stati impiegati per vari decenni, ma con la prima metà del XX secolo la forma effettiva di queste monete è andata via via riducendosi, fino ad essere dismessi come tutti gli altri centesimi con la fine della seconda guerra mondiale, a causa della svalutazione della lira e della nuova forma di stato repubblicano. Quali sono le monete in questione?

Emissione storica e (quasi) unica

Le monete di maggior valore seguono solitamente due “significati” per valere davvero tanto, deve essere presente una rarità di base, dovuta ad una produzione poco frequente ma il tutto deve trovare un accompagnamento storico rilevante, per questo le emissioni, e questo è il caso che riguarda entrambi, come vedremo nelle prossime righe.

Questa moneta, recante il volto del primo re d’Italia carica creata con il post Risorgimento, ossia Vittorio Emanuele II, è stata la prima da 20 centesimi del paese unificato, costituita in argento e sviluppata due anni dopo la proclamazione del Regno d’Italia, quindi nel 1863. Tuttavia rispetto a tante altre monete ha avuto una diffusione quasi nulla.

Moneta preziosissima, di quale si tratta?

Questo perchè l’aspetto risulta essere identico alla moneta da 5 lire realizzata però in oro e molto più valevole. La zecca ai tempi non è riuscita ad accorgersene per tempo e questo ha portato una immediata falsificazione, in quanto semplicemente coprendo queste monete da 20 centesimi con un sottile strato di lega di oro risultava quasi impossibile capire la differenza.

  • A causa di questo fattore la Zecca ha ritirato quasi subito i meno di 500 esemplari coniati
  • Quasi tutti i pezzi sono stati rifusi ma circa una decina è sopravvissuta a questa sorte

Sono questi i fattori, ossia il suo essere la prima moneta da 20 centesimi italiana, e l’incredibile rarità hanno portato valori al dettaglio molto elevati, per questa moneta simile a tante altre del periodo con il volto del Re, e con lo stemma di casa Savoia sull’altro lato. Però questo particolare esemplare da 20 cents datato 1863 è assolutamente più raro ed interessante di ogni moneta. Il valore medio per un pezzo in Fior di Conio ammonta a 90 mila euro, ma è un fattore che non tiene conto delle aste, i rarissimi esemplari sono stati più volte messi in vendita all’asta per i collezionisti davvero facoltosi, e più volte si è arrivati a valutazioni addirittura triplicate per questa moneta, che arrivano proprio fino a 300.000 rendendola una delle monete più preziose del nostro paese.

Naturalmente per ambire a tale valutazione è necessario possedere un esemplare in condizioni perfette, fattore ancora più raro della semplice forma di ritrovamento della moneta: per questo motivo un pezzo meno perfetto, pur valendo comunque tantissimo non arriva a valutazioni del genere ma può sicuramente attestarsi tra i 20 ed i 60 mila euro.

Lascia un commento