Da quando è entrato in vigore in tutta Europa la moneta unica, ovvero l’Euro, ovunque, ma in particolar modo in Italia, si è cominciato a registrare un vero e proprio incremento di monete che calcolano i centesimi, cosa che non avveniva davvero moltissimi decenni nel nostro Paese. L’ultima volta, infatti, in cui si è disposto di centesimi fa riferimento alla fine del Regno d’Italia, quindi prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale.
Questo, in termini numismatici, non fa differenze, perché il valore nominale delle monete non è rilevante in termini di valore collezionistico, poiché si considerano fattori di diversa natura, come l’anno di conio, la tiratura e la presenza o meno di particolari dovuti all’emissione per un evento speciale ad esempio. Insomma, vediamo di capire quanto può valere una moneta da 50 centesimi del 1924.
I 50 centesimi del 1924: ecco il vero valore collezionistico
La numismatica è una scienza in continua evoluzione per il semplice di fatto di avere la tendenza ad accumulare oggetti di collezione tra i più disparati e puntare alla valorizzazione di monete rare, anche se meglio se uniche. Se infatti le monete che si valutano sono davvero un esiguo numero sia in quanto ad emissione sia in quanto a monete destinate alle collezioni numismatiche, possiamo dire che il loro valore sarà destinato ad aumentare nel tempo, crescendo notevolmente via via che il tempo passa e queste acquistano un valore sempre più rilevante.
La moneta da 50 centesimi del 1924 è un esempio perfetto di quello che stiamo dicendo: se in perfette condizioni, ovvero in Fior di Conio, con il suo peso di 6 grammi circa, con la rappresentazione dell’effigie di Re Vittorio Emanuele III in uniforme sul dritto e dell’Italia allegorica, con il simbolo di una donna che regge una fiaccola su un carro trainato da 4 leoni, sul rovescio, allora proprio questa moneta può arrivare a un valore di anche 10 mila euro.
Ma come valutare nel dettaglio il valore di una moneta rara?
Tenendo ben chiaro il caso della moneta da 50 centesimi del 1924, abbiamo a che fare con una moneta che è davvero molto rara oggi giorno, essendo una moneta appartenuta alla Lira, ma in un’epoca storica che ancora non prevedeva la Repubblica Italiana. Quindi, si considerano per la sua valutazione numismatica alcuni fattori in particolar modo:
- anno di conio: il 1924, che rappresenta un momento storico di stasi, essendo a metà strada tra i due conflitti mondiali, con in atto una grossa crisi economica senza precedenti che avrebbe condotto l’intero pianeta nel baratro del caos.
- tiratura: proprio in considerazione della crisi finanziaria, il numero dei pezzi emessi è piuttosto ridotto
- se venduto inoltre, in sessione d’asta può anche raggiungere prezzi molto elevati, facendo riferimento in particolar modo a segni particolari o a edizioni limitate.
Insomma, valutando questi dettagli si può fare riferimento a una moneta che dal punto di vista nominale, non va oltre i 50 centesimi, ma che dal punto di vista collezionistico ad oggi è davvero una chicca di grande prestigio. Consideriamo anche che ci sono da tenere in conto altri fattori, come ad esempio il materiale con cui viene prodotta, in questo caso il Nichelino, che ovviamente sono il sintomo di una società che economicamente non propriamente bene.
Infine, fai sempre in modo che la valutazione della moneta venga fatta tenendo conto che è meglio sempre farla valutare da un intenditore che saprà elencarci nel dettaglio tutto quello che viene preso in considerazione per valorizzare al meglio la moneta e farti anche guadagnare più di quello che pensi. Sicuramente se la tua moneta è tra i pezzi più pregiati, è probabile che il valore di 10 mila euro non sia poi così lontano dalla realtà.