Quanto valgono le lire con la stella? Scoprilo subito

Ogni volta che si prende il discorso sulla Lira, il mondo della numismatica è come se in un certo senso si fermasse nel tentativo di raccogliere tutte le informazioni che possiede su questa valuta così tanto amata nel nostro Paese (ma non solo!), ma comunque si dica o comunque si faccia, restano sempre grandi perplessità e mille dubbi. Questo avviene principalmente perché non esiste una vera e unica strada per parlare delle lire.

E questo diventa poi un argomento maggiormente spinoso quando ci si accosta in particolare al ragionamento su monete destinate a fare la storia della numismatica, perché si tratta di una delle ultime monete che sono state destinate alla coniazione a partire dal 1997 e rimaste in essere per appena cinque anni, ma il tempo giusto per diventare monete rare e quindi preziose.

Mille Lire: l’ultimo esperimento in moneta

La moneta da 1.000 Lire è uno degli ultimi simboli della lira italiana, coniata prima dell’avvento dell’euro, avvenuto nel 2002, quando, poco a poco, la Lira lasciò campo libero alla nuova valuta comunitaria. Il dettaglio che balza subito agli occhi è una stella, che a livello numismatico attira molto gli appassionati e tutti coloro che ne capiscono qualcosa.

Questo elemento così speciale è stato presente anche in altre monete italiane, ma, in questo caso, può fare la differenza. Nella moneta da 1.000 lire infatti la stella compare accanto al millesimo di conio (l’anno di produzione) ed è uno dei dettagli usati per verificare l’autenticità e l’eventuale rarità della moneta. E ancora più importante è notare che la stella contenga al suo interno tutta la rappresentazione della carta geografica dell’Europa, come se si trattasse di una moneta che conclude in bellezza il ciclo vitale della vecchia moneta italiana, regalando però già un preludio importante con il richiamo dell’Europa all’interno della stella che è il modo con cui l’euro richiama la presenza dei paese membri all’interno di ogni moneta.

Ecco le caratteristiche di questa ultima moneta da 1.000 lire

Considerando che è stata introdotta molto tardi, solo nel 1997, dandole così la possibilità di circolare per poco più di un tempo massimo di cinque anni (il 2002 entrò in vigore ufficialmente l’euro!), questa moneta rappresentò la decisione dell’Italia di dare al conio i valori delle banconote di piccolo taglio, così da eliminare queste dalla produzione. Tra questi piccoli tagli c’erano proprio le Mille Lire in carta, trasformate appunto in moneta. Ecco le caratteristiche:

  • composizione bimetallica, come le 500 lire: nucleo in bronzital e un anello interno in acmonital
  • diametro di 27 mm
  • peso di 8,8 grammi

Si presentava come una delle monete più particolari, sicuramente simbolo dell’innovazione e oggi anche del ricordo della storia della lira italiana. Questa moneta non solo rappresentava un’evoluzione tecnica artistica, ma divenne anche un tributo alla cultura e alla resilienza del popolo italiano, che così si prestava a cambiare valuta con una forza d’animo e una spinta verso il futuro paragonabili al secondo dopoguerra, quando la lira ebbe la spinta verso l’alto.

C’è un dettaglio che campeggia in alcune di queste monete ed è legato al design. La moneta da 1.000 Lire era più di un semplice strumento di scambio economico, ma era un omaggio alle Torri di Gemona, attraverso cui si faceva un tributo importante al popolo friulano, che con forza e unità era riuscito a risollevarsi da una delle tragedia più grandi: il terrificante e devastante terremoto che aveva colpito il Friuli Venezia Giulia nel 1976.

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