Hai mai fatto caso alle banconote che tieni nel portafoglio? Magari le prendi, le usi, le restituisci senza nemmeno guardarle bene. Eppure, alcune di loro potrebbero nascondere una piccola sorpresa. Parliamo delle banconote azzurre, quelle che valgono 20 euro, le più usate e diffuse in tutta Europa e quindi quelle di uso comunissimo e diffusissimo.
La cosa curiosa è che queste banconote nello specifico possono davvero valere una fortuna, molto più del loro valore facciale. Ma com’è possibile, ti chiederai, se si tratta di una banconota appartenente a una valuta ancora attiva e circolante? Possiamo dirvi che è la presenza di un dettaglio, piccolo e spesso non visibile nell’immediato, a fare la vera differenza in questo caso.
Qual è questo simbolo?
Sulle banconote da 20 euro, come del resto in tutte le altre banconote presenti nell’euro, c’è un numero di serie stampato in due posizioni: una in basso a sinistra e l’altra in alto a destra. All’inizio di quel numero è posizionata una lettera, che indica il paese in cui la banconota è stata stampata. Ad esempio, la lettera S indica l’Italia.
Proprio attraverso l’indicazione di questa lettera, alcune di queste finiscono per rappresentare Paesi che hanno stampato meno banconote rispetto agli altri, rendendole automaticamente più rare e quindi più ambite dai collezionisti. Questo dettaglio, pertanto, può trasformare una banconota comune in un vero e proprio oggetto da collezione, che può valere un gran fortuna.
Perché alcune banconote valgono di più?
Quando l’euro è entrato in vigore nel 2002, il Comitato Europeo ha stilato una serie di regole molto ferree in merito alla stampa e alla coniazione delle monete, necessarie per regolare il numero di emissioni per Paese. Ciò ha significato che Paesi molto piccoli, come Malta, ogni anno, in base alla densità della popolazione e ai metri quadrati del territorio di pertinenza maltese, possono emettere solo un numero limitato di monete e banconote, sicuramente inferiore al numero che può emettere ad esempio l’Italia. Questo motivo rende tutto ciò che Malta conia, incredibilmente ricco di valore. Ecco cosa si aggiunge per far acquisire alle banconote valore:
- numeri di serie unici: come le sequenze particolari, ovvero i numeri consecutivi o ripetuti
- errori di stampa
- stato di conservazione
Nel nostro caso, una banconota da 20 euro che presenta un numero di serie in ordine crescente, ovvero 1234567890, che si presenta in condizioni ottimali, senza pieghe o strappi e con un qualche piccolo difetto di stampa, avrà un valore che varrà una fortuna realmente, poiché riusciremo ad evidenziare che si tratta di una rarità, specie se questa proviene da un Paese che ha limitata possibilità di stampa.
Il valore di una banconota da 20 euro, pertanto, che evidenzia particolari caratteristiche, può variare parecchio, tant’è che una di queste con numero di serie raro può andare dai 50 ai 100 euro; mentre se c’è un errore di stampa evidente, il valore può salire oltre i 1.000 euro. Se ne trovi una, prova a farla valutare e cerca di capire se il valore, con il passare del tempo, può crescere ulteriormente.